La pompa di calore

Per climatizzare gli edifici pubblici e residenziali viene utilizzata sempre più spesso la pompa di calore, un dispositivo in grado di trasferire calore da un ambiente a temperatura più bassa ad un altro a temperatura più alta, utilizzando energia elettrica. Mediante una valvola che inverte il flusso del refrigerante negli scambiatori, questa macchina è in grado di invertire tra loro le funzioni dell'evaporatore e del condensatore fornendo calore in inverno e freddo in estate. Questo apparecchio ha cioè la capacità di rinfrescare la casa in estate e di riscaldarla nei periodi più freddi. La pompa di calore è fortemente indicata se l'abitazione da condizionare si trova in un edificio con riscaldamento centralizzato. In questo caso sì può adoperare in estate quando serve il raffrescamento e si può accendere in inverno quando il clima è ancora mite ed è più conveniente utilizzare tale apparecchio invece di mettere in funzione l'impianto centralizzato.
Nelle case con impianto di riscaldamento autonomo, è sufficiente installare apparecchi per il solo raffrescamento. Nelle aree geografiche in cui di norma la temperatura esterna non scende al di sotto dei 5-6°C, la pompa di calore può sostituire completamente il riscaldamento e rinfrescare la casa in estate, con apprezzabili risparmi energetici e di denaro. I consumi dei condizionatori (pompe di calore) variano sia a seconda del modello scelto sia a seconda delle dimensioni e della posizione dell'ambiente da climatizzare. Un condizionatore da 1 kW di potenza, sufficiente per un locale di 20-25 mq.,consuma un kW per ogni ora di funzionamento. In questo caso, facendo attenzione, può essere sufficiente un contratto di fornitura elettrica di 3 kW di potenza. Per gli impianti multisplit il consumo è maggiore e spesso è necessario aumentare oltre i 3 kW la potenza del contratto di fornitura elettrica.

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